[1] http://www.edgeonthenet.com/?125050
Coloro che volevano mantenere il "DADT" (Don't Ask, Don't Tell), ovvero il divieto per i militari americani di rivelare di non essere etero, sostenevano che la presenza di lesbiche e gay dichiarati nelle fila delle forze armate avrebbe minato il morale.
Epaminonda, che al comando dell'esercito tebano vinse la battaglia di Leuttra contro nientedimeno che Sparta grazie al battaglione sacro, composto da 150 coppie di guerrieri gay pronti a morire l'uno per l'altro, sarebbe morto dalle risate; ma quello che la storia non è stata capace di insegnare lo ripete la psicologia.
L'UCLA (Università di California - Los Angeles) ha infatti pubblicato uno studio in cui si mettevano a confronto 50 laureati etero, che dovevano collaborare con un gay od una lesbica.
Quest'ultim* doveva o nascondere o rivelare il proprio orientamento sessuale, e si è rilevato che coloro che cooperavano con un(')omosessuale visibile avevano punteggi migliori del 32% nel risolvere problemi di matematica e del 20% nel giocare ad uno "sparatutto" con la Nintendo Wii, rispetto a chi cooperava con un(')omosessuale velat*.
Lo studio capita a fagiolo dopo l'abrogazione del DADT, ed in vista della discussione al Congresso dell'ENDA (Employment Non-Discrimination Act), una proposta di legge contro le discriminazioni per l'orientamento sessuale e l'identità di genere sul luogo di lavoro.
Infatti la conclusione più ovvia è che nascondere una parte importante di se stessi nuoce al rendimento non solo proprio, ma anche degli altri colleghi di lavoro - e quindi una legge che consenta di fare il coming-out senza pericolo è anche nell'interesse dell'azienda, non solo dei dipendenti LGBT.
Raffaele Ladu
Coloro che volevano mantenere il "DADT" (Don't Ask, Don't Tell), ovvero il divieto per i militari americani di rivelare di non essere etero, sostenevano che la presenza di lesbiche e gay dichiarati nelle fila delle forze armate avrebbe minato il morale.
Epaminonda, che al comando dell'esercito tebano vinse la battaglia di Leuttra contro nientedimeno che Sparta grazie al battaglione sacro, composto da 150 coppie di guerrieri gay pronti a morire l'uno per l'altro, sarebbe morto dalle risate; ma quello che la storia non è stata capace di insegnare lo ripete la psicologia.
L'UCLA (Università di California - Los Angeles) ha infatti pubblicato uno studio in cui si mettevano a confronto 50 laureati etero, che dovevano collaborare con un gay od una lesbica.
Quest'ultim* doveva o nascondere o rivelare il proprio orientamento sessuale, e si è rilevato che coloro che cooperavano con un(')omosessuale visibile avevano punteggi migliori del 32% nel risolvere problemi di matematica e del 20% nel giocare ad uno "sparatutto" con la Nintendo Wii, rispetto a chi cooperava con un(')omosessuale velat*.
Lo studio capita a fagiolo dopo l'abrogazione del DADT, ed in vista della discussione al Congresso dell'ENDA (Employment Non-Discrimination Act), una proposta di legge contro le discriminazioni per l'orientamento sessuale e l'identità di genere sul luogo di lavoro.
Infatti la conclusione più ovvia è che nascondere una parte importante di se stessi nuoce al rendimento non solo proprio, ma anche degli altri colleghi di lavoro - e quindi una legge che consenta di fare il coming-out senza pericolo è anche nell'interesse dell'azienda, non solo dei dipendenti LGBT.
Raffaele Ladu
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