Dalle pagine 11-15 di questo  documento: http://www.coe.int/t/Commissioner/Source/LGBT/LGBTStudy2011_en.pdf
Raccomandazioni
Le raccomandazioni del Commissiario si basano sui risultati di questo rapporto e forniscono consigli sulle politiche da adottare da parte degli stati membri allo scopo di prevenire ed affrontare l’omofobia, la transfobia e la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
Il Commissario ai Diritti Umani raccomanda alle autorità degli stati membri del Consiglio d’Europa di:
1. Atteggiamenti e percezioni
1) Prendere una forte posizione pubblica contro le violazioni dei diritti umani delle persone LGBT e promuovere il rispetto sulle questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di genere, per esempio attraverso l’educazione ai diritti umani e campagne per accrescere la consapevolezza.
2) Prendere provvedimenti per incoraggiare un trattamento fattuale, obiettivo e professionale da parte dei media sulle persone LGBT e sulle questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di genere.
2. Standard giuridici e loro implementazione
1) Implementare le obbligazioni internazionali per i diritti umani senza discriminazioni per motivi di orientamento sessuale ed identità di genere. I Principi di Yogyakarta sono uno strumento utile per guidare all’implementazione degli standard internazionali sui diritti umani a proposito di orientamento sessuale ed identità di genere. Gli stati membri sono inoltre incoraggiati a firmare e ratificare il Protocollo 12 alla Convenzione Europea sui Diritti Umani sulla generale proibizione della discriminazione.
2) Promulgare una completa legislazione nazionale sulla non-discriminazione ed includere l’orientamento sessuale e l’identità di genere tra le motivazioni vietate di discriminazione. Le ONG che rappresentano le persone LGBT dovrebbero essere consultate e coinvolte nel processo legislativo e nella preparazione delle misure politiche per l’attuazione della legislazione.
3) Rivedere la legislazione nazionale per rinvenire e correggere le possibili incongruenze con la legislazione in vigore per prevenire le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Eliminare ogni criminalizzazione discriminatoria dell’attività omosessuale se ancora presente nella legislazione.
4) Predisporre strutture nazionali indipendenti per la promozione dell’eguaglianza e della non-discriminazione.
L’ampiezza del loro mandato dovrebbe comprendere la discriminazione motivata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.
5) Monitorare l’efficacia dell’implementazione della legislazione nazionale nondiscriminatoria e coinvolgere nel processo di monitoraggio le strutture nazionali per i diritti umani, comprese le strutture nazionali per la promozione dell’eguaglianza, e le organizzazioni che rappresentano le persone LGBT. Si dovrebbe allestire a questo scopo un regolare meccanismo di monitoraggio.
3. Protezione: violenza ed asilo
1) Includere esplicitamente l’odio omofobico e trasfobico come possibili motive [proibiti] nella legislazione nazionale sui crimini motivati dal pregiudizio e sull’istigazione all’odio. I crimini che colpiscono individui o gruppi di persone a causa del loro orientamento sessuale od identità di genere reali o percepiti dovrebbero essere puniti ed il motivo del pregiudizio preso in considerazione come circostanza aggravante.
2) Indagare in modo efficace sui crimini, discorsi ed incidenti motivati dal pregiudizio e collegati all’omofobia ed alla transfobia. Dovrebbe essere fornito a questo scopo un addestramento specifico per le forze dell’ordine e per gli appartenenti all’ordine giudiziario.
3) Migliorare la raccolta sistematica di dati sui crimini, i discorsi e gli incidenti motivati dall’odio e collegati all’omofobia ed alla transfobia. I dati sui crimini, i discorsi, gli incidenti ed i reclami per omofobia e transfobia dovrebbero essere chiaramente separati da quelli sugli altri crimini, i discorsi e gli incidenti motivati dall’odio.
4) Riconoscere che la persecuzione od il ben fondato timore di persecuzione sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere possono essere valide ragioni per offrire lo stato di profugo ed il diritto d’asilo. Si dovrebbe evitare di sottoporre gli LGBT che chiedono asilo a test invasivi non necessari per dimostrare il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.
5) Fornire competenze ed addestramento ai funzionari che si occupano di richieste d’asilo e ad altri professionisti per assicurare che gli LGBT che chiedono asilo siano incontrati in un modo rispettoso, informato e sensato durante la procedura di richiesta asilo.
Le procedure dovrebbero essere predisposte in modo che gli LGBT che chiedono asilo si sentano sicuri di rivelare il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.
6) Affrontare i problemi dell’isolamento sociale, della violenza e della discriminazione privati dagli LGBT che chiedono asilo nei centri di accoglienza richiedenti asilo, e prendersi cura delle loro specifiche necessità sanitarie.
4. Partecipazione: libertà di riunione, espressione ed associazione
1) Rispettare l’effettivo diritto di riunione delle persone LGBT garantendo che i Pride pacifici e gli altri eventi pubblici organizzati dalle persone LGBT o che si concentrano sulle questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di genere possano svolgersi senza subire misure discriminatorie da parte delle autorità pubbliche. Si dovrebbero impedire pratiche basate sull’abuso di norme legali od amministrative per ostacolare l’organizzazione di tali eventi.
Le raccomandazioni del Commissiario si basano sui risultati di questo rapporto e forniscono consigli sulle politiche da adottare da parte degli stati membri allo scopo di prevenire ed affrontare l’omofobia, la transfobia e la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere.
Il Commissario ai Diritti Umani raccomanda alle autorità degli stati membri del Consiglio d’Europa di:
1. Atteggiamenti e percezioni
1) Prendere una forte posizione pubblica contro le violazioni dei diritti umani delle persone LGBT e promuovere il rispetto sulle questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di genere, per esempio attraverso l’educazione ai diritti umani e campagne per accrescere la consapevolezza.
2) Prendere provvedimenti per incoraggiare un trattamento fattuale, obiettivo e professionale da parte dei media sulle persone LGBT e sulle questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di genere.
2. Standard giuridici e loro implementazione
1) Implementare le obbligazioni internazionali per i diritti umani senza discriminazioni per motivi di orientamento sessuale ed identità di genere. I Principi di Yogyakarta sono uno strumento utile per guidare all’implementazione degli standard internazionali sui diritti umani a proposito di orientamento sessuale ed identità di genere. Gli stati membri sono inoltre incoraggiati a firmare e ratificare il Protocollo 12 alla Convenzione Europea sui Diritti Umani sulla generale proibizione della discriminazione.
2) Promulgare una completa legislazione nazionale sulla non-discriminazione ed includere l’orientamento sessuale e l’identità di genere tra le motivazioni vietate di discriminazione. Le ONG che rappresentano le persone LGBT dovrebbero essere consultate e coinvolte nel processo legislativo e nella preparazione delle misure politiche per l’attuazione della legislazione.
3) Rivedere la legislazione nazionale per rinvenire e correggere le possibili incongruenze con la legislazione in vigore per prevenire le discriminazioni sulla base dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere. Eliminare ogni criminalizzazione discriminatoria dell’attività omosessuale se ancora presente nella legislazione.
4) Predisporre strutture nazionali indipendenti per la promozione dell’eguaglianza e della non-discriminazione.
L’ampiezza del loro mandato dovrebbe comprendere la discriminazione motivata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere.
5) Monitorare l’efficacia dell’implementazione della legislazione nazionale nondiscriminatoria e coinvolgere nel processo di monitoraggio le strutture nazionali per i diritti umani, comprese le strutture nazionali per la promozione dell’eguaglianza, e le organizzazioni che rappresentano le persone LGBT. Si dovrebbe allestire a questo scopo un regolare meccanismo di monitoraggio.
3. Protezione: violenza ed asilo
1) Includere esplicitamente l’odio omofobico e trasfobico come possibili motive [proibiti] nella legislazione nazionale sui crimini motivati dal pregiudizio e sull’istigazione all’odio. I crimini che colpiscono individui o gruppi di persone a causa del loro orientamento sessuale od identità di genere reali o percepiti dovrebbero essere puniti ed il motivo del pregiudizio preso in considerazione come circostanza aggravante.
2) Indagare in modo efficace sui crimini, discorsi ed incidenti motivati dal pregiudizio e collegati all’omofobia ed alla transfobia. Dovrebbe essere fornito a questo scopo un addestramento specifico per le forze dell’ordine e per gli appartenenti all’ordine giudiziario.
3) Migliorare la raccolta sistematica di dati sui crimini, i discorsi e gli incidenti motivati dall’odio e collegati all’omofobia ed alla transfobia. I dati sui crimini, i discorsi, gli incidenti ed i reclami per omofobia e transfobia dovrebbero essere chiaramente separati da quelli sugli altri crimini, i discorsi e gli incidenti motivati dall’odio.
4) Riconoscere che la persecuzione od il ben fondato timore di persecuzione sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere possono essere valide ragioni per offrire lo stato di profugo ed il diritto d’asilo. Si dovrebbe evitare di sottoporre gli LGBT che chiedono asilo a test invasivi non necessari per dimostrare il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.
5) Fornire competenze ed addestramento ai funzionari che si occupano di richieste d’asilo e ad altri professionisti per assicurare che gli LGBT che chiedono asilo siano incontrati in un modo rispettoso, informato e sensato durante la procedura di richiesta asilo.
Le procedure dovrebbero essere predisposte in modo che gli LGBT che chiedono asilo si sentano sicuri di rivelare il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.
6) Affrontare i problemi dell’isolamento sociale, della violenza e della discriminazione privati dagli LGBT che chiedono asilo nei centri di accoglienza richiedenti asilo, e prendersi cura delle loro specifiche necessità sanitarie.
4. Partecipazione: libertà di riunione, espressione ed associazione
1) Rispettare l’effettivo diritto di riunione delle persone LGBT garantendo che i Pride pacifici e gli altri eventi pubblici organizzati dalle persone LGBT o che si concentrano sulle questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di genere possano svolgersi senza subire misure discriminatorie da parte delle autorità pubbliche. Si dovrebbero impedire pratiche basate sull’abuso di norme legali od amministrative per ostacolare l’organizzazione di tali eventi.
2) Forniscano efficace  protezione ai partecipanti a pacifici Pride od eventi pubblici organizzati da e  per le persone LGBT dagli attacchi e da violente  contromanifestazioni.
3) Rispettare  l’effettivo diritto di associazione delle persone LGBT assicurando, in  particolare, che le organizzazioni non-governative che rappresentano le persone  LGBT od operano su questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di  genere possono essere costituite e funzionare senza subire misure  discriminatorie da parte delle autorità pubbliche. Le procedure amministrative  che rendono la registrazione di queste ONG sproporzionatamente lunghe o  difficili dovrebbero essere evitate.
4) Rispettare l’effettivo diritto alla libertà d’espressione salvaguardando la possibilità di ricevere ed impartire informazioni su questioni legate all’orientamento sessuale ed all’identità di genere in ogni forma di espressione, come la stampa, le pubblicazioni, affermazioni orali e per iscritto, le arti ed altri media. Ogni norma discriminatoria che criminalizzi la disseminazione e diffusione di informazioni fattuali sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere dovrebbe essere abolita. L’illecita interferenza nel godimento del diritto di libertà d’espressione da parte delle persone LGBT dovrebbe essere soggetta a processo penale.
5. Privacy:  riconoscimento del genere e vita familiare
1) Offrire  riconoscimento legale al genere preferito delle persone transgender e sviluppare  procedure rapide e trasparenti per cambiare il nome ed il sesso di una persona  transgender sui certificati di nascita, registri di stato civile, carte  d’identità, passaporti, diplomi scolastici ed altri documenti  analoghi.
2) Abolire la  sterilizzazione ed altri trattamenti medici obbligatori che possono seriamente nuocere all’autonomia, salute o benessere dell’individuo, come requisiti  necessari per il riconoscimento legale del genere preferito di una persona  transgender.
3) Eliminare il requisito di essere scapoli, o divorziare se già sposati, come condizione necessaria per il riconoscimento sociale del genere preferito di una persona transgender.
4) Rispettare il  diritto delle persone transgender ad esercitare effettivamente il loro diritto a  sposarsi secondo il loro genere legalmente  riconosciuto.
5) Promulgare una  legislazione che riconosca le coppie omosessuali offrendo a tali coppie i  medesimi diritti e benefici delle coppie e dei matrimoni eterosessuali, per  esempio nelle aree della sicurezza sociale, dell’impiego e dei benefici  pensionistici, della libertà di movimento, della riunificazione familiare, dei  diritti genitoriali, e dell’eredità.
6)  Offire alle coppie dello stesso sesso ed agli individui LGBT, secondo il  principio del migliore interesse del bimbo, analoghe opportunità a quelle degli  altri richiedenti di essere prese in considerazione senza discriminazione come  genitori adottivi di un bimbo.
7)  Riconoscere i diritti genitoriali dei genitori omosessuali, individualmente o  congiuntamente, insieme con i loro diritti alla tutela e custodia senza  discriminazione motivata dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di  genere. I diritti genitoriali delle persone transgender dovrebbero continuare ad  essere rispettati dopo il riconoscimento legale del loro genere  preferito.
8)  Consentire l’accesso alla riproduzione assistita alle persone LGBT senza  discriminazione sulla base del loro orientamento sessuale od identità di  genere.
9)  Cercare di fornire adeguato sostegno alle famiglie con persone LGBT per  promuovere l’inclusione, il rispetto e la  sicurezza.
6. Accesso  all’assistenza sanitaria, all’istruzione ed  all’impiego
1) Abolire i sistemi  superati di classificazione che ritraggono l’omosessualità come una malattia od  un morbo.
2) Rivedere tutti i  requisiti di una diagnosi di disturbo mentale per ricevere l’assistenza  sanitaria da transgender in vista dell’eliminazione degli ostacoli all’effettivo  godimento, da parte delle persone transgender, dei diritti  all’autodeterminazione ed al più alto standard sanitario  raggiungibile.
3) Includere  nell’istruzione ed addestramento dei professionisti della salute mentale  l’importanza di rispettare la dignità delle persone LGBT, così come le loro  specifiche necessità e scelte sanitarie.
4) Rendere le procedure  di riattribuzione del sesso, come i trattamenti ormonali, chirurgici e di  sostegno psicologico, accessibili alle persone transgender, condizionati al  consenso informato, e garantire che siano rimborsati dalle assicurazioni  sanitarie.
5) Promuovere il  rispetto e l’inclusione delle persone LGBT a scuola e promuovere l’obbiettiva  conoscenza delle questioni che riguardano l’orientamento sessuale e l’identità  di genere nelle scuole ed in altri contesti  educativi.
6) Combattere il  bullismo e le molestie a danno degli studenti e del personale LGBT. La scuola  dev’essere un ambiente sicuro per gli studenti ed il personale LGBT, e gli  insegnanti dovrebbero avere degli strumenti per reagire efficacemente al  bullismo ed alle molestie degli studenti LGBT.
7) Promuovere le  politiche e le pratiche volte a combattere la discriminazione basata  sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere; promuovere inoltre  politiche per sostenere la diversità sul luogo di lavoro insieme con iniziative  che incoraggiano la piena inclusione e rispetto del personale LGBT nell’ambiente  di lavoro.
8) Rispettare il  diritto delle persone transgender ad accedere al mercato del lavoro garantendo  il rispetto della loro privacy a proposito dello svelamento dei dati personali  sensibili relativi alla loro identità di genere e promuovendo misure volte a  terminare l’esclusione e la discriminazione delle persone transgender sul luogo  di lavoro.
7. Ricerca e raccolta  dei dati
1) Incoraggiare la  ricerca sistematica e la raccolta disaggregata dei dati che riguarda le  discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere in  tutte le aree della vita. Si dovrebbero includere domande relative alle  questioni LGBT nelle indagini sugli atteggiamenti generali e nei sondaggi di  opinione.
2) Applicare delle  salvaguardie per proteggere il diritto al rispetto alla vita privata delle  persone LGBT nella raccolta di ogni dato sensibile.
Commenti
Posta un commento